Paloma - Sipario

Vai ai contenuti

Paloma

Paloma Picasso, vita della figlia d'arte più famosa del secolo
Da Tiffany & Co. allo Studio 54, la sua biografia è un elenco di successi.
              

(Anna Siccardi 28/03/2021)-Nata nel Sud della Francia nel 1949, Paloma è figlia di Picasso e Francois Gilot, la pittrice e scrittrice che fu una delle più durature compagne del Maestro (e fu anche l’unica delle sue donne a lasciarlo). Insieme ai genitori e al fratello Claude trascorre l’infanzia a Vallauris, in una casa modesta, quasi diroccata, che aveva però un bel frutteto: <La nostra governante, Madame Michel, si vergognava quasi di lavorare per noi: secondo lei vivevamo nella trascuratezza>. In effetti, ricorda ancora Paloma, anche i visitatori restavano stupiti nel vedere la modestia della loro abitazione, dato che negli anni Cinquanta Picasso era già considerato come uno dei più importanti artisti del mondo. E infatti la bellezza comunque regnava tra le mura, con opere appese o appoggiate ovunque: <Dovevamo stare attenti a non calpestarle, ma ci veniva concesso di stare a guardare papà mentre lavorava, a patto che stessimo zitti>. La madre invece, che si era ricavata un piccolo studio tutto per sé accanto a quello più grande di Picasso, non li voleva tra i piedi mentre dipingeva, e così Paloma e Claude dovevano spiarla dalle finestre. <Mio padre non ha mai chiesto a nessuno di noi di posare per lui, però ci dipingeva comunque: <il mio ritratto preferito è Paloma in blu> (dipinta nel 1952, quando Paloma aveva tre anni). Nonostante sia immersa nell’arte, Paloma non pensa mai di fare la pittrice: ama moltissimo i suoi capelli e, da piccola, dichiara di voler fare la parrucchiera. Ha appena quattro anni quando i genitori si separano, ma dice di non essersene accorta subito: si spostano a Parigi con la madre ma il padre è spesso di passaggio, e poi c’è la casa di Vallauris che resta il luogo delle lunghe estati tutti insieme.
A Parigi, giovanissima, inizia a lavorare come costumista, e da alcune collane realizzate per le Folies Bergères trae lo spunto per approfondire il design di gioielli. L’amico Yves Saint Laurent si innamora delle sue creazioni e si affida a lei per gli accessori di molte sue collezioni. Paloma si sta quindi affermando come talento creativo e come nuova icona di stile, quando, nel 1973, il mondo si ferma per la morte di Pablo Picasso. Negli ultimi anni i loro rapporti si erano diradati a causa della nuova compagna di lui, Jacqueline Roque, che aveva tollerato i suoi figli solo finché erano piccoli. La sua avversione era poi cresciuta tanto che l’unico figlio ammesso nel castello di Vauvenargues, dove Picasso si era trasferito con Jacqueline e dove è morto, è il maggiore Paulo, mentre tutti gli altri figli nati dalle sue varie relazioni (Maya, Paloma e Claude) restano tre giorni in una locanda che affaccia sulla residenza del padre senza potersi avvicinare. <Aveva anche preso a nevicare, cosa rarissima nel sud della Francia, per di più in primavera: furono giorni assurdi, la morte di mio padre mi ha completamente stravolta>. E certamente la morte di Picasso stravolge tutti i suoi figli: Paulo, l’unico ammesso al suo letto di morte, cerca di avvelenarsi pochi giorni dopo con l’ammoniaca; non muore subito, ma le conseguenze dell’avvelenamento lo uccidono comunque due anni dopo.
Nel 1974inizia a collaborare intensamente alla creazione del Museo Picasso di Parigi.  Nel 1980 firma un contratto con Tiffany & Co. di New York per cui realizza importanti collezioni di gioielli. Di grande successo è anche il profumo <Paloma>, che crea nell’84 per L’Oreal. Gli anni Ottanta sono gli anni newyorkesi, dove Paloma è ospite fissa dello Studio 54 insieme a Jerry Hall, Truman Capote e Andy Warhol, che ne fa un’icona della pop art. Celebre, anni dopo, la sua apparizione a una Biennale di Venezia dedicata alla pop art dove Paloma si presenta con un abito talare (una palandrana da prete, per intenderci) che la copre solo davanti e dietro ma la lascia nuda sui fianchi nel 1999 Paloma sposa Eric Thévenet, un medico osteopata con un profondo interesse per l’arte e il design, con cui tutt’ora vive tra Marrakesch e Losanna. Ed è proprio Marrakesch il nome della collezione che Paloma disegna per Tiffany nel 2010, per celebrare i trent’anni di collaborazione. Alcune sue creazioni sono state acquisite da musei americani, come la collana di kunzite da 396 carati esposta allo Smithsonian Institution di Washington e il bracciale in pietra di luna da 400 carati acquistata dal Field Museum of Natural History di Chicago. Paloma ha sempre dichiarato di essere fiera di assomigliare così tanto a suo padre; a un giornalista che le ha chiesto se sia difficile convivere con una tale leggenda, lei ha riposto: <Sarebbe molto triste vivere senza>.
Torna ai contenuti