Calvetti Claudio
Artisti
Ma l'arte cos'è?
Opera: Ma l'arte cos'è? E' forse inganno? O è forse una bugia?...
o è soltanto cercare le verità noscoste, come un irriverente arlecchino che, strappando il SIPARIO della banalità, ci prova, lasciandosi trasportare, per percorsi sconosciutiuti sulle ali della fantasia?
Il mio percorso artistico ha inizio sul finire degli anni settanta, quando riuscii a dare corpo ad un desiderio che da molto tempo albergava in me; la passione per la pittura. Maimeri C ...come una vitamina per l'anima; i colori ad olio nella mia prima cassettina. Il retaggio culturale, la storia, non potevano che indirizzarmi verso quel tipo di pittura, praticato ormai stancamente dalla maggior parte dei pittori labronici...una sorta di pittura post macchiaiola. Una piccola prigione, una sorta di Limbo dal quale la stragrande maggioranza dei pittori livornesi è passata; alcuni hanno continuato pedissequamente a praticarla; altri invece hanno saputo evolversi percorrendo la propria, le proprie passioni. Io, pur non sapendo suonare alcuno strumento, nutro un amore viscerale per la musica, per tutta la musica, ma con una predilezione per quella Jazz; per questo amo dipingerne i personaggi, non importa se famosi o no...quelli che mi trasmettono qualcosa, qualcosa che va oltre la loro semplice immagine, qualcosa di più intimo che provo sempre a rappresentare e se possibile ad amplificare. Tant'è che da alcuni sono ormai definito il pittore del Jazz. Perche lo amo? Penso che non ci sia un'unica risposta. Forse perché nasce dalla musica acustica ed è una musica quasi ancestrale con ritmi e suoni che in alcuni casi forse conosciamo già prima di ascoltarli . O forse perché è una musica dove davvero il diverso colore della pelle è indistinguibile. come le diverse fedi religiose....Tutto è sovrastato dalla musica...tutto è sovrastato dalla fratellanza umana e le diversità, contaminandosi a vicenda, creano terreni di pace. O forse perché ci leggo i fondamenti della democrazia...il valore della cooperazione, quando tutti suonano una musica d'insieme e quello della libertà d'espressione; quando, nell'interplay. tutti si acquietano, tranne uno che fa sentire la sua voce, seguito dal "solo" di tutti gli altri. O forse, perché...la bellezza si può spiegare, ma il fascino no.
Penso non serva a niente raccontare il mio passato, con mostre personali o collettive, fatte o non fatte ...così come estemporanee o concorsi vinti o non vinti. E' solo passato...il futuro non lo conosco...ho detto quello che sono e questo penso possa bastare.
Solo due parole su come sono visto da una persona che stimo molto. Una persona molto competente del mondo dell'arte; un amico.
Così mi vedono
Il Jazz una narrazione dipinta, questo grazie al pittore Claudio Calvetti. Un caso di legame con la musica, nella quale il nostro protagonista trova tutta la sua forza espressiva. I vari musicisti scelti, di cui alcuni incontrati dal pittore in varie occasioni, vengono rappresentati nel gesto del suonare il loro strumento, con la sensibilità del Calvetti di immedesimarsi in quel loro momento unico con delle colorazioni intense che ne esaltano le forme e i volti. La ricerca di questo artista rivela un personaggio raro nella nostra contemporaneità creativa, non solo toscana ma affermerei nazionale. Bene che ci siano esempi come questo che portano avanti ancora il credo del dipingere in questo nuovo millennio. (Umberto Falchini )
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